Buon Natale a voi poveri derelitti che avete cliccato sul link per aprire il mio blog. Mi spiace che vi sia accaduto proprio oggi.
Avrei due o tre cosette da dire, ma il tema, inaspettatamente, non è il Natale. Lo spunto mi viene però da tale occasione, in cui il crescere dell’ipocrisia delle persone riesce a toccare dei livelli tali per cui la mia generica filosofia dello sbattermene non funziona più. Ecco quindi sopraggiungere una serie di “vaffanculo” che si posano “come colombe” (cit.) sulla punta della mia lingua e tendono a voler fuoriuscire.
Innanzitutto mi permetto di ricordarvi che dire grazie non vi trasmette l’ebola. Perché per quanto minimo sia lo sbattimento che per voi l’altra persona ha compiuto, non era dovuto.
Niente è dovuto a nessuno.
Ad esempio, non è dovuto che tizio A presti la macchina a tizio B. Se lo fa, tizio B dovrebbe dire grazie. Mi sbaglio?
Ecco altri esempi perché i quattro neuroni di voi non-ringraziatori si mettano in azione.
– Tizio A presta 50€ a tizio B ==> dire grazie
– Tizio A trasmette la gonorrea a tizio B ==> non dire grazie
Questo per dire che se uno stronzo fa gratuitamente una cosa a voi gradita, dire grazie è IL MINIMO dell’educazione di base, livello bambini di due anni (davvero eh, mia figlia ha 2 anni e dice grazie, cioè è più “gasse”, ma il punto non è quello).
Il mio secondo appunto è sui regali riciclati.
Io credo che non sia del tutto un errore.
Se ricevete due forni a microonde, regalarne uno è ok, secondo me.
Vantarvi di aver comprato una cosa per qualcuno, quando l’avete solamente ricevuta da Poltronesofà in regalo all’ultimo acquisto di un inginocchiatoio in pelle umana, vi fa sembrare dei pezzenti. Perché magari potreste semplicemente dire: “Guarda quest’anno vorrei regalarti quell’inginocchiatoio che volevi da sempre, ne ho uno nuovo in cantina e da me prende solo polvere”. Oppure non regalate niente.
Davvero, io preferisco niente all’omaggio commerciale della vostra assicurazione dell’auto.
Preferisco niente alla tazza con la macchia di tè sul fondo, con i disegni sbiaditi dalla lavastoviglie.
Preferisco niente all’ombrello che avete usato tutto l’autunno e avete reinfilato nella confezione, sperando che non me ne accorga.
Nessuno ve l’ha chiesto il regalo. Nessuno voleva intaccare le vostre finanze. E allora evitate, no?
Ci guadagniamo tutti.
La vostra faccia in primis.